venerdì 13 aprile 2012

L'Edera, il Vento, la Bella.

La Bella è qui e non se n'è mai andata.

Gli astri roventi danzarono a lungo sullo scuro manto vellutato,
lasciando una scia di purpurea polvere soffice cadere blanda
sui suoi occhi chiusi e sulle sue labbra socchiuse; ogni piccolo granello
percorreva lento e deciso i lineamenti del suo volto, colorando le gote,
il collo, le spalle e, così, Lei si vestì di lustri splendenti e ad ogni
leggero soffio di Vento liberava nell'aria penetranti profumi
di lamponi e di pini.
La Bella correva nel prato umido di rugiada, quasi sollevata dal suolo,
innalzandosi agli stessi lumi che l'avevano premiata per adagiarsi
su morbide nuvole di delicato respiro e abbandonando la vita,
i sogni e il desiderio del Vento; ella andò via obliando l'amore,
sebbene l'Edera ricordi ancora il suo passo ammaliante.

La Bella è qui e non è mai arrivata.

L'Edera ormai aveva camminato a lungo per farsi cullare dal Vento,
sempre bramoso, sempre sognante,
facendosi spazio tra le crepe delle fragili mura innalzate dagli astri;
ella non ricordava più le rose rosse, non ricordava più le sottili nuvole,
non ricordava le dolci carezze del Vento che la prendeva con flebili
ma intensi baci.
Ricordava solo la Bella, attendendo sempre un suo ritorno.

Nessun commento:

Posta un commento