domenica 6 novembre 2011

There's a feeling I get when I look to the West

Nel profondo buio opprimente di queste mura,
seduta,
accasciata sul pavimento freddo osservo il tempo scorrere
e abbandonarmi
con la speranza che porti con sé il tormento che mi hai lasciato dentro.
Ma questo rimane
a divorarmi avidamente
con la sua acida saliva che mi corrode i tessuti
e i suoi artigli affilati che straziano le mie carni
ed io,
inerme,
lascio che avvenga
mentre trattengo le lacrime di cui vorrei liberarmi
come ultimi pezzi di te.
Ora sei tornato,
ed io mi arrendo ai fili della mia marionetta
e guardo ancora verso te.

4 commenti:

  1. Vittime e carnefici di fragili trame dal finale incerto. Forse dovremmo arrenderci al bastarci.

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  2. Quanto hai ragione Nero. Purtroppo in quegli attimi di piacere che precedono immediatamente lunghi periodi di dolore, siamo talmente in estasi che faremmo di tutto pur di riviverli. Anche soffrire ancora.

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  3. Succede che i sentimenti ci rendono inermi.

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  4. Vale, dovrebbero anche esistere in noi quei sentimenti che combatto il nostro restare inermi.

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